Le Bocche
Questa mia ricerca, inizia alla fine
degli anni '70, e finisce nei primi anni 80.
Il dato figurativo è ancora presente.
La velocità, il gesto, il graffio sul muro, il segno che
affonda nella superficie, sono la risultante culturale di quella
visione espressionistica che mi ha sempre affascinato.
Ancora non riesco ad allontanarmi dal soggetto tradizionalmente
inteso: in me c'è ancora la necessità di trovare
un significato, di dialogare con lo spettato re.
Il racconto è in parte inventato e in parte trovato anche
nei ricordi.
Il fascino del rapporto sociale, le reminiscenze di antichi conflitti
popolari, l'urlo della folla e della follia, la rabbia e l'urlo
della paura, l'urlo del Vesuvio, l'urlo del terremoto, e poi l'urlo
della speranza...
Si estrinsecano nelle "Bocche':
G. Monda 1977
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